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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Governo con o senza partiti

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Nell’articolazione di una riflessione di Massimo Cacciari nell’editoria le L’Espresso pone un interrogativo molto bello: “In quale stato” il nuovo presidente dovrà spingere i partiti a rafforzare il parlamento o a scegliere il presidenzialismo. E sopratutto a riformare il welfare perché sia all’altezza dei bisogni di giovani, donne, e deboli. Una riflessione giusta, efficace, sincera, Mattarella deve spingere su una di queste direzioni pur di avere un parlamento funzionale, ricordiamoci che queste elezioni lasciano sul campo solo macerie, vedete quello che sta succedendo all’interno del M5S ma anche nel centrodestra sfaldato, tutta questa negatività di irresponsabilità governativa ma anche di leadership si verificheranno tutte all’interno del governo ma anche nello stesso partito, questo sta significare che il presidente della repubblica italiana Mattarella deve avere nervi saldi il suo settennato non sarà semplice anzi molto complicato, pieno di lavoro. I poteri del capo dello stato s

Tabù di una donna 👩

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 cerchiamo di fare una analisi concreta su quanta elezione del presidente della repubblica italiana; in questa sezione di votazione abbiamo assistito ad un vero bruciamento di nomi, di figure, alcune anche molto interessanti ma anche nel merito della competenza erano nomi molto altisonanti, ma quello che mi rammarica di più sono le donne: vorrei che fosse fatta una riflessione concreta su questa visione di donne al comando, sono per la parità di genere, sono per la parità di trattamento sia che sia uomo che donna, sono per il meritevole studio, sono per la meritocrazia, ma sopratutto sono per le donne nei vertici che contano, non so se c’è la farò nel vedere una donna al posto più alto del nostro paese, almeno spero, ma bisogna dire che non siamo assolutamente pronti, per lo meno non siamo convinti, ma non me ne capacito di questa assurda posizione, io credo che avere una donna al comando sia una rivoluzione progressista riformista che un paese deve assolutamente fare, ci sono molte do

Anno Zero Presidente della Repubblica Italiana

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“Il Presidente di tutti” così intitolata la prima pagina di Repubblica, dopo sei giorni si aspra battaglia, di uno i spettacolo, della politica, indegno con protagonista i partiti sembra un miracolo aver raggiunto questo risultato. Sia chiaro Mattarella è l’unico che poteva accomunare tutti, una figura che negli anni indietreggia a lavorato benissimo, con senso di responsabilità nei confronti della democrazia e costituzione, lasciando indietro i suoi ideali, ciò gli consente di avere il secondo mandato, che a suo dire, non doveva avvenire per sua indisponibilità, aveva altri piani per i prossimi anni, riassumendo le sue parole, ma la politica tutta nessuna esclusa, si è andati inginocchia davanti al cospetto di Mattarella per giurarlo “amore eterno” per farlo spasmare dalla sua indisponibilità alla sia disponibilità per amore dell’Italia, per amore della situazione e momento storico che stiamo passando per la pandemia. In verità la politica incapace della situazione, sapendo già da mol

Quirinale levate il nome di Berlusconi

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 Restando in tema Quirinale, approfondendo il tema di queste settimane, aggiungo che la storia insegna, oltre nel capire le cose, ma ci porta nel ricordare, nel sapere, ma sopratutto ci porta nel valutare le cose con degli esempi del passato che ci possono essere da guida, l’elezione del presidente della repubblica italiana deve passare per i grandi elettori che è nelle mani del centrodestra in una maggioranza relativa ciò gli consente di “partorire” un nome ma non sempre, anzi quasi mai quel nome diventa giusto, avvolte, quasi sempre, viene “impallinato” ma per il semplice fatto che non si può mantenere ferma la posizione, per giunta di parte, di un partito che vuole esprimere un suo candidato politico tuttalpiù leader del partito, in questo caso non si può avvallare un nome come Silvio Berlusconi leader di Forza Italia, non si trova la quadra, il suo nome non sarà avvallata da nessuno, appoggiata da nessun partito, è questo porta solo in efficienze politiche, si deve trovare una figu

Quirinale l’eterna confusione!!!!!!!!!!

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 Siamo ad una settima esatta dalla votazione del Presidente della Repubblica italiana un vero rebus, mai come questa volta, questa votazione è carica di intrecci, intrighi, favole, e tanto altro, lasciatemi dire una cosa: questa è l’ennesima sconfitta della politica, dei partiti, per il semplice fatto che quando ci sono le dinamiche che contano, oppure eleggere un capo i super partner, ci si arrocca dentro quelle dinamiche inopportune ma anche di potere, non eleggere il capo dello stato al primo turno significa essere affaristi di potere, essere poco sensibili al momento storico che stiamo passando. Detto questo entriamo nel merito delle cose, dei presunti nomi, delle presunte caratteristiche delle figure si si vanno piano piano delineando; uno su tutti c’è Berlusconi da tempo in campo, “il ritorno del caimano” lo soprannominerei, lui sta facendo “ferro e fuoco” pur di essere eletto dal quarto scrutino in poi, visto che nelle prime 4 non ci sono i numeri visto un quorum alto, ma il cen

Culture

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 La “cultura della cancellazione” si proprio così! Cerchiamo di entrare più nello specifico, entriamo nell’argomento cultura, troppe le parole come “con la cultura non si mangia” oppure screditare gli artisti che perticano, con passione, questa disciplina se cosi si può definire, personalmente credo che la cultura è un arte sopraffina, passionale, la cappa non è solo opprimente e iperprotettiva: è anche retroattiva e distruttiva. Le opere d’arte del passato vengono sottomesse ai raggi x delle odierne sensibilità, e spesso tagliate, edulcorate, ritirate dalla circolazione. O sfregiate e vilipese. O distrutte, fisicamente abbattute, è il trionfo della cancel culture. Insomma sono le cosiddette “cattive intenzioni” quelle che creano dipendenza dell’odio oppure della devastazione lessicale, troppo spesso abbiamo assistito a storpiature di linguaggio che devastano la cultura, le opere, e tanto altro ancora, fa parte sempre di quel politicamente corretto che solo nel nominarlo mi viene una o

Kazakistan 🇰🇿

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 Nel Kazakistan in fiamme l’ombra del golpe!!! Cosi titola Repubblica nella giornata odierna ma andiamo con ordine. Dalla nebbia che tuttora avvolge la bloody week del Kazakistan ci sono più di 40 morti dal 2 gennaio a oggi e quasi mille feriti, 4.404 arrestati, sparatorie ancora in corso, mentre scrivo nel mio blog, ci sono ancora guerriglie, spari, ma nell’ombra c’è un ipotetico golpe, il governo di Nur-Sultan non lo dice ufficialmente, ma i provvedimenti presi da presidente Tokayev vanno in quella direzione. Diciamoci la verità quel ruolo dell’Italia tra occidente e Russia che non è mai stata presa in considerazione dalla politica, Putin invita il presidente del consiglio italiano Draghi a Mosca per aggiornamento sulla situazione. In primo luogo il motivo dell’invito è de Facto, coincide con la fase più delicata e intensa diplomazia russo-euro-americana degli ultimi anni, che si apre proprio domani 10 gennaio 2022, con dei bilaterali Usa-Russia a Ginevra, poi consiglio Nato-Russia a

La Scuola 🏫

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 Una scuola che impone “corsi di rispetto” è la scuola di una società che ha già fallito. E anche una famiglia che manda a scuola i figli delegando i propri compiti educativi agli insegnanti è una famiglia che ha fallito. L’educazione famigliare e la formazione culturale sono gli unici strumenti efficaci per fermare l’odio e indirizzare al rispetto degli altri, non certo l’imposizione di parole, formule e pensieri prefabbricati. Ma si può educare al rispetto solo in modo indiretto, mai esplicito, mai dicendo “vieni qui che t’insegno il rispetto” non attraverso corsi di formazione, per esempio, o convegni, conferenze, o con un’eventuale “giornata del rispetto”. Allo stesso modo non si dovrebbe insegnare a diventare buoni cittadini con dei corsi appositi di cittadinanza, nè combattere il bullismo invitando esperti che parlino dell’ignobiltà del bullismo. L’amore non s’insegna, e l’odio non basta condannarlo o vietarlo. I sentimenti imposti o vietati provocano insofferenza e rifiuto, e po